Acque reflue inquinate, aziende farmaceutiche e cosmetiche dovranno pagare i danni in Europa

Le acque reflue in Europa sono pesantemente compromesse e a quanto pare le aziende hanno avuto un ruolo primario.

L’analisi delle acque, che viene effettuata a campione per stabilire l’andamento globale, se ci sono interventi da fare e anche eventuali virus e batteri presenti, ha portato alla consapevolezza di un danno veramente notevole messo in campo proprio dalle aziende.

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Ingenti danni alle acque reflue in Europa (24log.it)

Si tratta infatti di microrganismi che sono stati rintracciati e che sarebbero, secondo le autorità europee, soprattutto causati dal rilascio di un certo tipo di sostanze. Quindi chi inquina paga, questo è il sistema per ripristinare lo status quo e secondo il Trattato dell’Unione Europea si procede in questo modo quando c’è un danno ambientale. Se qualcuno lo ha causato, deve porvi rimedio e lo fa a proprie spese.

Acque inquinate dalle aziende: la decisione dell’Europa

Il trattamento delle acque è richiesto anche a livello urbano, sono soprattutto le società che producono farmaci e cosmetici ad avere il ruolo principale nella compromissione delle acque.

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Aziende farmaceutiche nel mirino per le acque reflue (24log.it)

Sono aziende che, come determinato dalle analisi, rilasciano grandi quantità di microplastiche e questo vuol dire problematiche non solo a breve termine per la popolazione ma anche nel lungo periodo. La direttiva europea sul trattamento delle acque reflue di tipo urbano è in fase di modifica per un ampliamento, quindi la condizione sarà sempre più stringente proprio per fronteggiare le nuove necessità. Per il 2045 tutti gli impianti dovranno produrre energia da fondi rinnovabili, gli stati per il 2026 devono presentare i loro piani di azione formali.

La questione delle società che colpiscono le acque è molto importante perché per quanti interventi possano essere messi in campo se, dall’altra, c’è chi continua a causare danni è come un cane che si morde la coda, difficile uscirne. Il trattamento è importante ma è ancor più decisivo far sì che le aziende siano in grado di gestire al meglio la questione evitando proprio l’impatto.

Le sostanze organiche biodegradabile possono essere rimosse mediante specifici trattamenti, si può ridurre il carico di fosforo e azoto, e si possono anche andare a trattare i contaminanti più difficili ovvero i microinquinante e le microplastiche. Ognuno deve focalizzarsi nel settore di competenza e orientarsi proprio a fare quel determinato lavoro. Entro il 2024 ci si aspetta un cambiamento che deve essere fatto non solo a livello energetico ma anche sanando questa situazione che si ripercuote sulla vita di tutti quanti.

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